Suggerimento: leggetelo come se non aveste fiato in gola. Mi è sembrato l’unico modo di dargli un senso.
Siamo qui, vivi, in Paesi diversi, culture diverse, menti diverse, nasi, occhi, unghie, mani fatte di carne, muco, lacrime, pugni stretti, pazienza… vittoria.
Siamo qui, vivi a raccontarci delle nostre vite disastrate, di quanto tutto questo vivere sia estremamente stancante, privo di senso, un costante girare a vuoto, senza meta, senza compagnia, senza una ragione per cui puntare i piedi e dire no. // Questa corrente non mi trascinerà via, sarò io a governare le onde, a decidere di seguire quella stella del mattino, di un alba giovane che mi chiama alla vita, alla consapevolezza di essere…umano, che sbaglia, si ferisce, ma che può anche rialzarsi, sorridere, combattere, stringere quei pugni e porgere l’altra guancia. E quando sembrava che tutto fosse perso, su un letto pieno d’odio, e che tutto finisse in un lento trascinarsi / verso il tramonto di una vita senza meta / ecco che invece risorge e rinasce // giorno dopo giorno, dalle sue ceneri, che vive, starnutisce, ride a squarciagola, corre verso un io mai trovato e scrive forsennatamente, come sorgente che diventa mare, che perdona se stessa e trova la pace.
“volta la carta e finisce in gloria”.
Il sol levante, letteralmente. Dal Giappone, è tutto.
C.
3 risposte a “E finisce in gloria”
Bella foto e bel flusso di pensiero! 🙂
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Mi mancava davvero scrivere così, senza fiato. Grazie 🙂
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L’ha ripubblicato su A Pinecone Storye ha commentato:
Flussi di coscienza a sfondo nipponico, uno cui tengo particolarmente.
Che ne pensate? E mi raccomando, leggetelo come se non aveste fiato. Fatemi sapere con un commento qui sotto!
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