Attilio Zetti nasce il 30 settembre del 1889 con la tragica sfortuna di esser figlio di Nazario Zetti, vecchio maggiordomo membro del comitato di “Maggiordomi d’arte”, di cui s’era appuntato al petto una spilla acquistata a 3000 lire al banchetto d’ingresso del convegno cittadino annuale.
A nove anni, il piccolo Attilio vide il padre volare in picchiata dal quarto piano di una vecchia palazzina signorile, mentre puliva, con eccessiva perizia e un po’ troppa fiducia in quella vecchia seggiola, l’ultimo centimetro impolverato in alto a destra della finestra del salotto del signor Emidio Lucchesi, notaio di quarta generazione, che quel mattino del 16 agosto 1898 si affacciò alla finestra misteriosamente spalancata e senza più la maniglia in ottone, lamentandosi dell’afa e del gran baccano della servitù.
– Zetti?! Perché questa finestra è rotta? Zetti! – gridò il notaio al maggiordomo che, disgraziato, non rispose e venne licenziato.
– Cara, manda a cercare quello screanzato. Zetti! – bofonchiò rivolgendosi alla signora Lucchesi, che alzò gli occhi al cielo al solo pensiero di dover trovare un nuovo maggiordomo per la sua modesta casa.
Il notaio si sporse dalla finestra e guardò in basso assistendo inorridito ai resti impolverati di un vecchio frac a noleggio e il corpo del suo maggiordomo inerte sul marciapiede.
L’unico spettatore dell’intera scena fu Zetti figlio, che non fece in tempo a far chiamare il padre dal portiere del palazzo, che questi volò, senza farsi aspettare, dal quarto piano.
Se volete saperne di più sulle vicende del povero Zetti, scrivetemi qui sotto.
C.
3 risposte a “Maggiordomo d’arte”
… e poi?
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Il seguito arriverà prestissimo! 🌺
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